Suillus bellinii (Inzegna) Kuntze

S. boudieri (Quél.) Kuntze - S. leptopus A. Marchand - Boletus bellinii Inzegna

pinarolo, pinacchiotto, polpetta

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Suillus bellinii

Principali caratteri identificativi: S. bellinii è una specie con aspetto molto caratteristico, tozzo, con cappello carnoso, avente diametro sempre maggiore della lunghezza del gambo. Il gambo è infatti molto corto, senza anello, ricoperto sulla superficie da grossi scrobicoli scuri. Il colore della superficie pileica varia dal bianco, in condizioni estreme di bassa temperatura o quando lo sporoforo è completamente ricoperto dalla lettiera, al bruno scuro, più chiaro verso il margine, ma sempre senza tonalità giallastre. La cuticola è liscia e ricoperta da uno strato di glutine che può seccare solo con tempo a lungo molto ventoso. L’imenoforo è composto da tubuli adnati al gambo, all’inizio giallo-biancastri, poi sempre più giallo-olivastro. La carne è biancastra, soda nei giovani esemplari, molle e acquosa in quelli adulti, con odore debole o nullo e sapore dolciastro.

Caratteri microscopici: Presenta spore per lo più fusiformi, lisce, con dimensioni medie di 8,3-10 × 3,5-4,4 µm, brunastre in massa.

Habitat e fenologia: S. bellinii cresce in associazione con i pini a due aghi, in particolare Pinus pinea (pino domestico), P. pinaster (pino marittimo) e P. halepensis (pino d’Aleppo). È una specie tipica dell’ambiente mediterraneo, rinvenibile anche in ambiente retro-dunale con presenza di ginepro (Juniperus spp.). Fruttifica a partire dall’autunno e resiste fino ai freddi dell’inverno, specialmente nelle pinete costiere dove il clima è più mite.

Commestibilità: È una delle specie più apprezzate del genere Suillus, solitamente considerata seconda solo a S. luteus (L. : Fr.) Roussel. Si consiglia al solito di eliminare la cuticola che può provocare effetti lassativi e che, di solito, trattiene appiccicato lo sporco che difficilmente può essere asportato con il lavaggio.

Specie a confronto: La specie che per stazza e colore (quando si presenta scuro) gli somiglia maggiormente è S. luteus, che però è facilmente differenziabile per la presenza dell’anello sul gambo, assente in S. bellinii. Tra i Suillus senza anello possiamo ricordare il comunissimo S. granulatus (L. : Fr.) Roussel, più slanciato, di colore giallo-bruno o rossastro, con carne giallina anziché bianca e gambo non ricoperto da scrobicoli; S. collinitus (Fr.) Kuntze, simile a S. granulatus e con stessa commestibilità, è anch’esso meno tozzo, presenta fibrille scure e radiali sul cappello, assenti in S. bellinii, e micelio rosa, bianco in S. bellinii.

Inquadramento:

    • DIVISIONE: Basidiomycota
    • SUBDIVISIONE: Agaricomycotina
    • CLASSE: Agaricomycetes
    • SUBCLASSE: Agaricomycetidae
    • ORDINE: Boletales
    • FAMIGLIA: Suillaceae

      Note e curiosità: NN