Spathularia flavida Pers. : Fr.

 S. clavata (Schaeff.) Sacc. - S. flava Paer.

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Spathularia flavida

Principali caratteri identificativi: Sporoforo (ascoma) a forma di spatola, composto da un cappello fertile largo fino a 2 cm, sorretto da un gambo alto fino a 5 cm. Cappello spatoliforme o a forma di ventaglio, ondulato, lobato, increspato radialmente, spesso allungato verso l’alto, altre volte a profilo più circolare, con bordo esterno arrotondato, spesso 2-3 mm; superficie fertile (imenoforo) disposta su tutto il cappello, liscia, solitamente giallo intenso, a volte sbiadita. Gambo schiacciato in alto dove è raccordato al cappello che lo circonda fino quasi a metà altezza, a volte ricurvo, allargato in basso dove può presentarsi solcato, quasi bulboso e in comune tra più esemplari, con superficie liscia e bianca. Carne fragile, un po’ elastica, giallastra, conodore e sapore non significativi.

Caratteri microscopici: Spore aciculari, un po’ arcuato-sinuose, lisce e ialine, 45-50 × 2-3 μm, dotate di setti trasversali e con poche guttule sparse.

Habitat e fenologia: Cresce nei boschi di conifere di montagna, sempre nei luoghi molto umidi, dove fruttifica a terra tra gli aghi in gruppi numerosi, singoli o uniti con la parte basale del gambo in 2 o 3 esemplari. In Toscana rinvenibile nelle abetaie dell’Appennino, ma la si incontra con facilità solo in certe annate, solitamentedalla fine dell’estate all’autunno.

Commestibilità: Anche se non risulta che abbia causato intossicazioni, S. flavida è comunque da ritenersi inadatta al consumo alimentare, perché di piccole dimensioni, scarsa carnosità e di consistenza elastica o gelatinosa.

Specie a confronto: S. flavida può essere confusa con l’unica altra Spathularia rinvenibile in Italia, cioè S. rufa Schmidel ex Sw. che si differenzia per la colorazione del cappello crema ocracea, con gambo bruno chiaro, e per le spore più corte.
Mitrula paludosa  Fr. : Fr., con stessa colorazione, presenta cappello più irregolare, a volte evocante la forma di spatola, altre più allungato o quasi globoso, e cresce su detriti legnosi imbevuti o immersi direttamente nell’acqua; altre specie con dimensioni simili, ad esempio quelle appartenenti al genere Cudonia, Leotia o Vibrissea, presentano cappello di forma diversa, solitamente più o meno globoso.

Inquadramento:

    • DIVISIONE: Ascomycota
    • SUBDIVISIONE: Pezizomycotina
    • CLASSE: Leotiomycetes
    • SUBCLASSE: Leotiomycetidae
    • ORDINE: Rhytismatales
    • FAMIGLIA: Cudoniaceae

      Note e curiosità: NN