Clitopilus prunulus (Scop. : Fr.) P. Kumm.

C. orcella (Bul.) P. Kumm. - Pleurotus orcellus (Bul.) Gray - Paxillopsis prunulus (Scop.) J.E. Lange

prugnolo bastardo, falso prugnolo, pastella

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Clitopilus prunulus

Principali caratteri identificativi: Per riconoscere macroscopicamente il C. prunulus è necessario osservare le lamelle decorrenti, rosa a maturità in funzione del colore della sporata, carattere tipico del genere Clitopilus, il colore bianco-grigiastro del cappello e la carne bianca di consistenza fragile, friabile. Anche l’odore è tipico, forte, definito convenzionalmente come di farina fresca. Il cappello è abbastanza irregolare, spesso eccentrico sul gambo, ma tutto sommato non è una specie molto variabile, tranne che nelle dimensioni, potendo presentarsi con sporofori che a maturazione sono al di sotto di 2 cm o che superano i 10 cm. Per la sua corretta determinazione occorre comunque in po’ di esperienza.

Caratteri microscopici: Le spore sono ellissoidali-allungate, decorate da costolature longitudinali, con dimensioni 10,5-13 × 5-6 µm.

Habitat e fenologia: C. prunulus è una specie molto comune, in certi periodi anche abbondante, che cresce sia sotto latifoglie che sotto conifere. È rinvenibile praticamente a tutte le altitudini e inizia a fruttificare dall’estate fino ad inizio inverno.

Commestibilità: Si tratta di un specie commestibile, in certe parti d’Italia discretamente apprezzata. Si raccomanda prudenza in quanto lo scambio con specie tossiche, specialmente Clitocybe bianche (vedere specie a confronto), può comportare problemi molto gravi.

Specie a confronto: La specie che può essere definita un sosia macroscopico di C. prunulus e che molti non conoscono è C. cystidiatus Hauskn. & Noordel., mediamente più grande e tozzo, che può essere differenziato con certezza solo mediante lo studio dei caratteri microscopici, presentando grossi cistidi (da cui il nome), assenti in C. prunulus. Ci sono poche segnalazioni di C. cystidiatus ma questo è dovuto probabilmente alle determinazioni come C. prunulus troppo veloci e superficiali, senza analisi microscopica.
Specialmente per chi lo raccoglie a scopo alimentare, è molto importante saper identificare C. prunulus nei confronti delle Clitocybe bianche tossiche. Le specie appartenenti al genere Clitocybe presentano carne elastica e lamelle che non divengono rosa a maturazione in quanto hanno sporata bianca.

Inquadramento:

    • DIVISIONE: Basidiomycota
    • SUBDIVISIONE: Agaricomycotina
    • CLASSE: Agaricomycetes
    • SUBCLASSE: Agaricomycetidae
    • ORDINE: Agaricales
    • FAMIGLIA: Entolomataceae

      Note e curiosità: In alcune zone d’Italia, specialmente del Nord, C. prunulus è considerato dalle tradizioni popolari una specie che “fa la spia” alla nascita del porcino, da cui il nome dialettale di quelle regioni spion de la brisa; si dice infatti che quando si incontra C. prunulus è facile trovare anche il Boletus edulis Bull. : Fr.; ovviamente non c’è alcun impedimento alla possibilità che ciò avvenga, ma anche se le due specie prediligono spesso stesso habitat e simili condizioni climatiche, non è possibile attribuire regolarità a tale evento. Si tratta di una delle tante credenze popolari, senza fondamento scientifico, che possono essere semplicemente smentite con un po’ di esperienza e obiettività.