Caloscypha fulgens (Pers. : Fr.) Boud.

Peziza fulgens Pers.- Barlea fulgens (Pers.) Rehm - Otidella fulgens (Pers.) Sacc.

 

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Caloscypha fulgens

Principali caratteri identificativi: Ascoma fino a 5 cm di diametro, a forma di apotecio, da sessile a brevemente stipitato, all’inizio quasi chiuso, subgloboso, poi sempre più aperto a coppa e sempre più irregolare, con orlo che tende a fessurarsi. Superficie imenoforale (interna alla coppa) leggermente rugosa, da giallo vivo fino all’arancio nei vecchi esemplari; superficie esterna pruinosa, dal giallo all’arancio e con tipici riflessi blu-verdastri, più evidenti a seguito della manipolazione. Carne esigua e fragile, a consistenza ceracea, di colore arancio e con odore e sapore nulli.

Caratteri microscopici: Spore subsferiche con dimensioni medie di 5-6 μm, lisce e ialine (trasparenti), uniseriate e 8 per ogni asco.

Habitat e fenologia: Specie primaverile tipica dei boschi di conifere. Cresce solitamente nei punti più umidi, spesso tra i rametti caduti e profondamente infissa nella lettiera di aghi. Sui nostri Appennini, dove è sempre stata rinvenuta in presenza di Abies alba (abete bianco), nello stesso habitat e periodo del prelibato Hygrophorus marzuolus, conosciuto come dormiente, sono note alcune stazioni di crescita dove in certe annate si è presentata particolarmente abbondante.

Commestibilità: Specie da considerarsi senza alcun valore alimentare per l’esiguità della sua carne e per l'odore ed il sapore nulli, anche se non risulta in alcun modo tossica.

Specie a confronto: Considerati i tipici toni verde-bluastri della superficie esterna della coppa, le dimensioni e l’orlo nudo, privo di peluria, C. fulgens risulta facilmente identificabile già sul campo. Altre specie con colori aranciati e con tali dimensioni hanno colorazioni diverse, sempre senza toni blu-verdi. Aiuta la determinazione anche il periodo di crescita, solitamente primaverile, quando poche altre specie sono rinvenibili. Esiste una sua forma di colore bianco-celeste per l’assenza di pigmento giallo, la C. fulgens f. caesioalba Gaggianese & Parrettini, già rinvenuta più volte in Toscana.

Inquadramento:

  • DIVISIONE: Ascomycota
  • SUBDIVISIONE: Pezizomycotina
  • CLASSE: Pezizomycetes
  • SUBCLASSE: Pezizomycetidae
  • ORDINE: Pezizales
  • FAMIGLIA: Caloscyphaceae

Note e curiosità: C. fulgens presenta uno stadio imperfetto, asessuato, detto conidiale o anamorfo, chiamato Geniculodendron pyriforme G.A. Salt., che agisce come agente patogeno dei semi di alcune conifere (Picea sp., Abies sp.), specialmente in Canada. La sua diffusione sembra favorita dagli scoiattoli che nascondono le pigne in luoghi umidi e freschi, condizioni ottimali per la crescita del fungo. La prima segnalazione in Europa dei semi infetti è stata in Germania nel 2002.